L’Opera SOGNI E SPERANZE DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE premiata nel 2015 come miglior regia e drammaturgia al Festival internazionale di regia teatrale, è una rielaborazione in chiave contemporanea della celebre “commedia” di W. Shakespeare.

Oggi come allora gli artigiani della commedia, devono portare in scena spettacoli con scarsi mezzi: senza sala prove, senza una retribuzione e con attori contemporanei che si trovano in situazioni del tutto analoghe. Le produzioni spesso mirano unicamente al guadagno, tralasciando qualità e profondità di intenti: “perchè il pubblico non nota alcuna differenza”.

In tutto questo non si comprende se gli attori siano sempre meno preparati, più pieni di sé o vittime del sistema, o semplicemente sfortunatissimi artefici di questo sfacelo.

Dovremo rassegnarci ai “fastfood” artistici? O c’è ancora spazio per i ricercatori?